Concetti fondamentali

Segnalibro: Concetti fondamentali + Il “Blatt”

 Preambolo

 

La scarsa conoscenza delle problematiche che si evidenziano nell'arma a canna rigata inducono taluni a cedere delle armi NUOVE ritenute "imprecise". Vuoi carabine, vuoi combinati. 

Verifichiamo per prima cosa che l'arma sia stata radicalmente pulita dal grasso grafitato. Disassembliamo la meccanica dalla calciatura. Smontiamo ogni parte meccanica (per quanto ne siamo capaci). Ripuliamo tutto con un buon solvente (es. TRIELINA). Oliamo con GUN CARE della CRC o prodotto equipollente. Rimontiamo.

"Rodiamo" il gruppo di scatto. Regoliamo l'apposita vite, numero 3 nella figura, in modo molto sensibile. Dopo 10-15-20 prove con lo "Schneller" osserveremo che questo non si arma più. Desensibilizziamo lo scatto e insistiamo ancora. Tra 50-100 prove avremo ottenuto l'effetto voluto: lo scatto sarà privo di imperfezioni. Facciamo quindi ancora alcune prove con otturatore armato. 

"Rodare" la canna è una sciocchezza generalizzata (e costosa), uno scovolo metallico usato senza parsimonia dovrebbe ripulire eventuali scorie.

Proviamo una serie di colpi con Schneller sensibile (per il successivo uso di caccia potrà esser opportuno desensibilizzarlo di mezzo giro di vite).  

Ove il risultato non sia di nostro gradimento, verifichiamo i serraggi, entrambi i punti 1. Quindi, verifichiamo che tra la volata e l'asta possa scorrere senza intoppi un foglio di carta, dal punto 2 sino al puntalino. La canna deve essere libera di flettersi, sempre. 

Solitamente, il problema sta proprio nell'incasso troppo giusto e/o nella torsione del legno, per variazione dell'umidità o altra causa. Se l'incasso dell'asta è troppo esatto, possiamo sollevare tutta la meccanica spessorando tra i punti 1 -gruppo scatto-serbatoio-camera- con dello stucco epossidico. Se vi sono dei punti di contatto lungo l'asta, per effetto di torsione o ispessimento, possiamo rifinire l'incasso con della carta vetrata, inserita tra metallo e legno, dopo aver parzialmente svitato i serraggi. Inutile dire che possiamo intervenire attivando entrambe le soluzioni: incasso castello e volata.

Dovremmo aver ottimizzato l'arma. Generalmente.

A questo punto, se non siamo ancora soddisfatti, sono da farsi altre considerazioni.

Ogni calibro d'arma è stato studiato per l'uso con componenti e specifiche proprie: passo di rigatura, lunghezza di canna, forma del bossolo, esplosivo ed innesco. Non certo ultimo: forma, lunghezza, densità sezionale, peso del proiettile.

Quando in un determinato calibro viene utilizzata una cartuccia con caratteristiche improprie, il risultato è per forza di cose diverso da quello nelle nostre aspettative.

Per esempio. Il calibro 7x64 usa originariamente palle da 11,2 grammi, 172.81 grains, in canne da 60 cm. Volendo utilizzare palle da 11,5 grammi, 177.44 grains, riscontreremo lo stesso risultato in canne da 65 cm. mentre in quelle da 60 l'esubero di gas in coda produrrà risultati negativi. 

La buona rosata di circa 1,5 centimetri (anche meno) ottenibile da un discreto tiratore con la palla da 11.2 grammi in canna da 60 cm e alla distanza di 100 metri, sarà inevitabilmente dilatata (da due a circa 3,5 cm) con l'uso della palla da 11.5 grammi nella stessa arma ed alla stessa distanza. Ovvero, l'ultima cartuccia non sarà opportunamente utilizzabile a distanze superiori.

Ecco quindi che, volendo utilizzare proiettili diversi per lunghezza, forma, peso, densità sezionale, oppure ancora, canne di diversa lunghezza e/o diverso passo di rigatura, dovremo per forza metterci alla ricerca di una cartuccia equilibrata appositamente in ogni sua componente (ovvero imparare a caricarcele da soli). Problema diverso da quello qui introdotto, da risolversi con "santa pazienza" ed il supporto di approfondite cognizioni ovvero l'aiuto di chi certamente ne disponga.

 

 

  

 

Concetti fondamentali

 

Calibro. Sappiamo cosa significano i vari numeri e le sigle che indicano ogni componente della variegata gamma. Per quel che ci riguarda, dobbiamo metterci in testa una legge fondamentale, non scritta, dettata dal trinomio: Selvatico - Energia - Palla.

In base a questa legge il primo, il selvatico, impone per etica la seconda, l'energia, la quale a sua volta consiglia per tecnica la terza, la palla.

Energia. Per energia, s'intende quella che la palla possiede al vivo di volata (Eo) oppure  a distanza ''x'' (Ex), dal fucile. Ad esempio, quella che abbatterà il Selvatico è l’energia terminale (Et). L'energia, viene espressa in Joule ( pari a 0,138 kgm; ovvero 1kgm= 9,81Joule); (nota: L'energia è correlata dall’ equazione: E(J) = ½ m V²  ove: m è la massa della palla; V è la velocità.) Per gli americani in foot-pounds, piedi-libbra (1fpe= 1,36 Joule).

(Conversione misure: Pollice = inch = 25.4 mm; (L'inch, si suddivide in sottomultipli di 1/2, ovvero: 1/2-1/4-1/6-1/8-1/16-1/32-1/64) Libbra ( pound = 700 grain) =455g. ; Oncia ( 1/16 pound) = 28,35 g.; grain = 64,8 milligrammi =0,0648 grammi; fps ( feet per second) velocità = 0,305 m/sec.; psi = 0,0703 kg/cm2 = 0,069 bar)

L'energia posseduta da una palla, non la identifica. Due palle, di calibro differente, possono avere la stessa energia, pur avendo peso e forma differenti. Per esempio, la palla da 6 g (90 gr) del .243 W (6mm) ed una da 13,5 g  (210 gr). del 444 Marlin (10,7mm), hanno la stessa energia, a 100 m. La prima però, viaggia a 850 m/ sec, mentre la seconda a 530m.

Efficacia di un proiettile dipende dalla Massa e dalla Sezione. Anche la  struttura della palla, però, gioca un ruolo altrettanto importante. Da questa infatti dipende la sua capacità e modalità di cedere energia all'impatto.

La tipologia, la forma della palla e la sua massa sezionale influiscono sulla sua traiettoria che sarà più o meno tesa, in funzione delle loro proporzioni. Queste, si riassumono nel Coefficiente Balistico, specifico per ogni palla. Un valore alto di CB indica doti intrinseche di radenza e stabilità aerodinamiche. Quindi, di precisione.

Palle. Le palle da caccia sono generalmente costituite da un nucleo in lega di piombo rivestito da un mantello in rame o sua lega , oppure in acciaio dolce,  nichelato.

Quelle blindate (FMJ) trovano, nei paesi ove permesso, impiego in calibri  .17 (4,5), 22 (5,6)  adatti a piccoli selvatici:  mammiferi o pennuti  dei quali si vuol  preservare l'integrità del trofeo, oppure in quelli grossi .375 (9,3); .416 (10,1) , idonei per i tre coriacei africani.

Le altre, costituite da uno o più nuclei di piombo e dal mantello di varia forma, che termina al disotto della punta lasciando il nucleo nudo, sono:  le espansive, ad espansione controllata e quelle ad espansione molto ritardata, dette anche  semi blindate. Questo si ottiene variando lo spessore del mantello.

Il mantello, allo sparo, viene inciso dalla rigatura, e la palla oltre al moto di traslazione assume anche un moto di rotazione.

Le palle in lega (senza mantello) non possono essere lanciate ad oltre 400-450 m/sec. A velocità superiori la palla si rasa impiombando la rigatura. Invece quelle camiciate, superano anche i 1000 m/sec.

Per migliorare le prestazioni e diminuire l’usura della rigatura, alcuni produttori rivestono la palla con una pellicola di teflon (palle teflonate), oppure di una patina di  sulfuro di molibdeno (molicotate). 

Consideriamo ora la forma esterna che possiamo suddividere in due parti: la testa ( head ) ed il corpo ( bearing surface ).

La testa si presenta come una calotta parabolica ( Round Nose ) ad ogiva più o meno affusolata ( Partition, Match, ecc. ) oppure conica ( KS ). Non mancano altri tipi, ove la forma ogivale si trasforma in tronco di cono ( TIG ).

Il corpo è quello interessato dalla rigatura e la sua parte terminale può essere piatta oppure rastremata (Boat Tail). La rastrematura aumenta le caratteristiche balistiche.

Avendo una miglior forma aerodinamica, ovvero un minor vortice di coda, dissipa meno energia durante il volo, il che si traduce in una maggior radenza. 

I costruttori europei ed americani, ma anche sudafricani ed australiani, propongono in Italia molti tipi, sia per forme e spessori della camicia che per tipologia e struttura del nucleo. Tra le altre, la TIG e la TUG, la KS e l'H Mantel, la Silvertyp e la Power-Lokt, la Nosler Partition e moltissime altre, arcinote, che consentono un'ampia seppur ardua scelta.

Da queste tipologie si differenzia la meno nota ABC, che è una palla massiccia in lega di rame, la cui affusolata punta conica, aprendosi, ne raddoppia la sezione nominale. Inventata da un tecnico sloveno, l'ing. Francè Arcin, questa palla conserva ben 85% della sua massa (contro il 50%, che al massimo le altre, ad espansione controllata, mantengono). Sul selvatico, ciò le consente di cedere progressivamente la sua energia, in funzione del tipo di strutture che attraversa e quindi di lavorare efficacemente su strutture ossee importanti, prima (cosa che fa sempre, proprio sempre!) di uscire dal selvatico.

Recentemente, palle similari, sia in tombacco che in bronzo, recanti in coda o all'interno piccole masse di piombo, quali la  Solid di Barnes, ma sono così anche quelle di Remington, Hornady e di altri  bullet-smiths americani, vengono recentemente proposte, quale "state of the art". Anche la Weatherby fa montare sul suo munizionamento questa tipologia di palla, che ora, a brevetto scaduto, pare aver del miracoloso.

La RWS propone, da ultima, la palla EVOLUTION che si colloca in questa tipologia.   

 

Il “Blatt”

 

Il selvatico dev’essere abbattuto "pulitamente" , al primo colpo , ovvero finito nel piu' breve tempo possibile , senza sofferenze inutili , senza danneggiamento della spoglia che deve presentarsi piu' integra e pulita possibile. In un "tableau" , infatti , per strano possa apparire al profano , non si notano evidenti tracce di sangue o ferite ripugnanti . A questo risultato si perviene avendo innanzitutto coscienza che il primo colpo sparato e' il solo utile ai nostri fini e che ogni altro e' quantomeno azzardato. Pertanto, calcoleremo la distanza, la parabola, l'inclinazione, il vento, la nostra ansieta'; respireremo a fondo e sovrapporremo la "croce" al "Blatt" del capo prescelto . Lo "Schneller" ci aiutera' ad evitare errori spiacevoli . 

Per "Blatt" si intende quell'ideale "foglia" che corrisponde al punto mortale per eccellenza , scelta primaria nell'etica del Cacciatore. L'area del "Blatt" viene a trovarsi a mezzaria della figura, circa due centimetri dietro il "gomito" (un simile colpo permette di risparmiare la spalla). Conoscere questo punto e sfruttarlo , e' doveroso su qualsiasi selvatico , dalla volpe al cervo. (Diffondi l'uso del "Blatt", non far soffrire inutilmente la tua preda!) 

 

   

 

Oltretutto, questo colpo ci eviterà di “sporcare” la preda, come meglio si evidenzia nell’immagine successiva.

Per l’esattezza, la “foglia” costituisce il campo allargato di un ganglio nervoso.

 

 

  

 

Segnalibro: Preambolo + Concetti fondamentali

INIZIO. - PREAMBOLO - .22 Hornet + .222 Rem. + 223 Rem.

5.6 x 50 Magnum + 5.6 x 50 R Magnum + 5.6 x 52 R + 5.6 x 57

.243 Win.

6.5 x 54 Mann.Sch. + 6.5 x 55 + 6.5 x 57 + 6.5 x 57 R +

6.5 x 65 RWS + 6.5 x 65 R RWS + 6.5 x 68 + .270 Win.

7 x 57 + 7 x 57 R + 7 mm Rem. Magnum + .280 Rem. + 7 x 64 + 7 x 65 R

.308 Win. + .30-06 + .30 R Blaser + .300 Win Mag.

8 x 57 IS + 8 x 57 IR + 8 x 57 IRS + 8 x 60 S + 8 x 68 S

9.3 x 62 + 9.3 x 64 + 9.3 x 74 R

.375 H&H Magnum

.404 Rimless