WEIDMANNS

WEIDMANNS'HEIL ! *


E' questo, un saluto usato dai Cacciatori lingua tedesca e che viene adottato presso di noi dai Cacciatori che vogliono distinguersi : altoatesini, trentini, tarvisiani, triestini e più recentemente persino toscani, liguri, piemontesi, lombardi…
Questi, intendono con ciò esternare il possesso di nozioni, riti, capacità ma soprattutto impostazione ovvero, cultura venatoria, diversa dalla generalità dei cacciatori nostrani. 
Tali esternazioni, talvolta ed erroneamente, vengono ritenute utilizzabili nella sola caccia "a palla" e ancor più specificamente in quella "di selezione". E' ben vero invece che in diverse realtà, anche regionali, hanno la giusta valenza generalizzata. 
Grazie, a tutti voi qui riuniti : Weidmanns'heil dank ! Di questa consuetudine ne trattiamo a parte.

Mi trovo in questa sede per accennare talune usanze e cerco di farlo appropriatamente. Sono testardo e insisto a propugnare quella che definisco la "caccia compatibile" e le trascurate "tradizioni mitteleuropee" e, più largamente e genericamente, il rispetto per il selvatico e la natura, doni che condividiamo con entità di diversa concezione filosofica . 
Il Circolo Friulano Cacciatori, volendo attuare azione divulgatrice di nozioni generali e specifiche, che comunque e a buona ragione possono definirsi "protezionistiche" per la loro intrinseca capacità di conservazione e incremento delle specie oggetto di caccia , si assume un compito non indifferente. Possiamo qui rilevare che per il solo fatto che esso esista e si ponga di questi obiettivi, le aspettative dei suoi soci, cacciatori oculati e responsabili , appaiono splendidamente magnificate. La fortuna ci accompagni ovvero, ancora : Weidmanns'heil gut!

"Caccia compatibile", mero termine ? O piuttosto, consapevole intento di caccia ?
Premesso che, come sappiamo, il bracconiere non è l'unico nemico del prelevo ragionato e della gestione responsabile; che l'agricoltore troppo spesso utilizza concimi , diserbanti, disinfestanti capaci di compromettere intere popolazioni; che il "fruitore occasionale" troppo spesso attua comportamenti naturalisticamente censurabili; che i predatori naturali hanno necessità alimentari quotidiane e in nome della biodiversità (ovvero stato di salute del territorio) vanno salvati dall'estinzione; notiamo che: se vogliamo avere un territorio adeguatamente ben popolato, principio basilare e irrinunciabile, dobbiamo ammettere che la prelazione attuata dal Cacciatore deve per forza di cose essere relativa al surplus risultante a inizio caccia, garantendo irrinunciabilmente la forza riproduttiva del ciclo successivo. L'intenzionale rispetto di questa garanzia può -a buon ed ogni diritto- definirsi: "caccia compatibile".
Il diverso successo di questa, è in relazione alla nostra capacità d'intervento e correzione. Può essere influenzato significativamente da opere di sensibilizzazione, di sostegno, di salvaguardia. A riprova, notiamo quali significative differenze intercorrano tra zone diverse che son tali più per fatto culturale che non per situazione antropica, vegetazionale, ecc.

"Tradizioni mitteleuropee" , folklore ? O piuttosto, rispetto per la fauna ?
Nella caccia -come in altre attività- ogni popolo è depositario di tradizioni proprie -delle quali- non lesive d'un diritto o d'un bene, nulla osta al loro esercizio. In ossequio alla "caccia compatibile" è utile adottare pure consuetudini di entità venatorie evolute che uso e tempo han dimostrato essere propedeutiche ad un esercizio di caccia di profilo elevato . Adottare sistemi o norme d'altri popoli, apprezzabili per la loro etica utilità, non significa rinunciare ne all'identità nazionale ne a quella personale. L'uso invalso presso taluni cacciatori che hanno adottato -al solo scopo di distingersi dalla generalità- costumi nazionali (Tracht) d'altri popoli, rimane fatto puramente estetico e marginale rispetto al principio enunciato. Questi, manifestano semplicemente la volontà di riconoscersi in un sovrannazionale "sistema di caccia" , come tale, sempre disgiunto da simpatie estranee alla caccia stessa ! 
Esemplificando e riducendo, per costoro: la lingua inglese sta alla comunicazione come il Tracht sta alla caccia ! 

La qual cosa non è tutto, la "caccia onorevole" ci offre altre esternazioni , altri complementi e ove riscontriamo l'adozione del "sistema di caccia" cennato e il rispetto per il selvatico, notiamo meno garosità tra i cacciatori, più coesione degli stessi, un rapporto e confronto più civili. La "tradizione onorevole" ha inoltre il pregio di educare e sensibilizzare il novello cacciatore.

Su quanto qui si accenna, voi che inaugurate il primo degli incontri che il Circolo si prefigge, siete sollecitati ad esprimere un giudizio e tutti i suggerimenti utili a migliorarne i contenuti. Fatelo senza riguardi. Da parte mia, "Grazie" sin d'ora.

(Livio Penco -Etica e Tradizioni) 
*Weidmanns'heil ! risulta correttamente trascritto. 
*Weidmannsheil ! è correntemente presente in numerosi testi.
*Waidmannsheil ! Waidmannshail ! sono largamente usati nei testi destinati a lettori italiani.
*Weid è la "radice" che distingue per antichissima tradizione quanto di "venatorio". Weidmannssprache [il gergo del cacciatore], Weidwerk (Jagd) [la caccia] , Weidmann (Jäger)[il cacciatore] , Weidgerechtigkeit (jagen) [cacciare] , Jagd und Weidgenossen [la caccia ed i compagni], Jagd und Weidkameraden [la caccia ed i camerati], Jagd und Weidgefährten [la caccia e gli amici] .