legge06

Legge sulla caccia, a tutti un briciolo di potere

Un pasticcio: questo è il disegno di legge sulla caccia della giunta regionale.

 

Un documento disorganico, illogico, con seri problemi di legittimità costituzionale e nel quale la corretta gestione della fauna è solamente una dichiarazione di principio, anziché la finalità prioritaria.

 

Moltiplicherà la burocrazia venatoria e i contenziosi tra cacciatori, oggi dovuti soprattutto alla riluttanza della Regione nello svolgere le proprie funzioni di controllo e d’intervento, il che consente a certi dirigenti venatori di intendere l’autonomia gestionale come facoltà di arbitrio.

 

Le riserve di caccia e i loro direttori diventano meri esecutori di decisioni altrui, mentre i distretti venatori, in cui le riserve sono comprese, diventano sempre più controllori di se stessi.

 

Nasce inoltre per legge, anziché per volontà dei soci, un’associazione venatoria «privata, senza scopo di lucro e non riconosciuta», destinata a essere solamente un centro di potere pagato con i soldi di tutti i cacciatori e la cui obbligatorietà di adesione contrasta con i principi di libertà associativa garantiti dalla Costituzione.

 

Per di più, la Regione impone i contenuti dello statuto del sodalizio, in contrasto con il codice civile che li attribuisce solo all’accordo tra soci.

 

La clausola compromissoria, che nelle intenzioni dovrebbe evitare il ricorso ai tribunali per i contenziosi di carattere venatorio, contrasta con il dettato costituzionale secondo cui «nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge».

 

Senza contare che il disegno di legge Marsilio attribuisce alla Regione, e non già ai futuri soci del sodalizio, l’incarico di provvedere agli adempimenti per la costituzione dell’associazione stessa.

 

I cacciatori, così, non dovranno pagare, come accade oggi, solamente (?!) la tassa governativa, la tassa regionale, l’assicurazione e la quota della riserva di caccia, bensì dovranno pagare anche il distretto, l’onorario del tecnico faunistico che in ciascun distretto firmerà il Piano venatorio distrettuale e infine la quota di adesione all’Associazione cacciatori.

 

Tutto ciò senza contare l’esistenza, a carico del pubblico erario, del Comitato faunistico regionale, che ha funzioni consultive e non vincolanti, nonché delle Province, le quali, ai sensi della legge regionale sulle autonomie locali, pretendono, con ragione, specifiche e rilevanti funzioni.

 

Insomma, per governare la caccia di questa regione ci vorranno i seguenti organismi: 1) la Regione con il servizio di tutela ambienti naturali e fauna, l’ufficio studi faunistici e il Corpo forestale regionale per i compiti di programmazione generale, studio, vigilanza e controllo; 2) il Comitato faunistico regionale (del tutto inutile) per consigliare la Regione sul da farsi; 3) l’Associazione cacciatori, dotata di personale dipendente da pagare e con compiti che faranno coesistere controllore con controllato e giudicante con giudicato; 4) le quattro Province, con i compiti che correttamente pretendono; 5) i distretti venatori per il coordinamento delle loro riserve e per autocontrollo; 6) le riserve di caccia per l’applicazione delle direttive regionali, distrettuali e dell’Associazione; 7) i professionisti esterni e gli Atenei di Udine e Trieste, per il Piano faunistico regionale; 8) i professionisti esterni, ai quali dovranno rivolgersi i distretti per redigere ciascuno il proprio Piano venatorio distrettuale.

 

Insomma, questa legge non servirà a gestire la fauna, bensì ad attribuire a ciascun gruppo di pressione il proprio briciolo di potere, concorrente e spesso conflittuale con quello di tutti gli altri.

 

In questo modo i veri controlli sulla corretta gestione della fauna andranno a farsi benedire, come sempre accade quando controllori e controllati coesistono e quando le competenze in un settore sono eccessivamente distribuite e diluite.

 

A proposito: che ne pensa l’ufficio legale della Regione?

 

Il Circolo friulano cacciatori

In data 7 agosto 2006 su: Il Messaggero Veneto