Questo Circolo ha sempre operato legalmente e nitidamente. Ora, qualcuno ha ritenuto di coinvolgere lo stesso e il suo Presidente in indagini che nulla hanno in comune con l'operato degli stessi. Il Consiglio, riunito il 14 febbr. 2002, ha deliberato all'unanimità la tutela d'entrambi i soggetti coinvolti e la richiesta di risarcimento di ogni danno prodotto.
Il Gazzettino del Friuli - Venerdì, 15
Febbraio 2002
I finanzieri
hanno raccolto la documentazione relativa alle ultime due stagioni venatorie.
L’inchiesta della procura è partita dopo la presentazione di alcuni esposti
Acquisizione di atti al Servizio regionale per la gestione
faunistica. Ipotizzati abusi e omissioni di atti d’ufficio
La procura ha
aperto una maxindagine sulla caccia e sul mondo dei cacciatori. L'esistenza di
alcuni esposti presentati nelle scorse settimane ha suggerito l'avvio
dell'inchiesta culminata ieri nell'acquisizione presso il Servizio regionale per
la gestione faunistico e venatoria, in via Di Toppo a Udine, di ampia
documentazione. Il sostituto procuratore della repubblica Maria Grazia Zaina ha
confermato che le denunce ipotizzano illeciti che coinvolgerebbero direttori di
riserva, nella loro veste di incaricati di pubblici servizio, funzionari
regionali, soci delle riserve. L'acquisizione della documentazione che riguarda
le due ultime stagioni venatorie, servirà ad accertare se le irregolarità
prospettate sussistano.
Nell'ambito dell'attività di indagine i finanzieri della
sezione di Pg presso la procura hanno acquisito presso il Circolo friulano
cacciatori, l'elenco dei soci e alcune lettere. Il presidente Marco Buzziolo ha
messo a disposizione la documentazione che pare possa essere utile all'inchiesta
della procura ma che non riguarda in alcun modo il Circolo e il suo presidente.
Gli accertamenti riguardano in particolare le riserve di
caccia della zona Alpi (Carnia e Tarvisiano) dove si effettua la caccia di
selezione agli ungulati. Alla procura sarebbero stati prospettati cinque, sei
casi relativi all'applicazione dei regolamenti delle singole riserve
nell'ipotesi che siano avvenute irregolarità nella gestione. Tra la
documentazione acquisita figurano anche scambi epistolari tra le riserve e il
Servizio regionale. Il problema sarà ora quello di valutare se le irregolarità
prospettate possano configurare ipotesi di reato che la procura ha per ora
soltanto abbozzato e che vanno dall'abuso (violazioni delle norme in materia
venatoria) all' omissione di atti d'ufficio.
Nessun commento sull'acquisizione di documenti è stato
espresso dai responsabili del Servizio. L'inchiesta della procura segue quella
relativa alle possibili irregolarità relative alle domande presentate dai
cacciatori di assegnazione e trasferimento nelle riserve. In quell'occasione è
stato lo stesso Servizio regionale a segnalare alla procura l'esistenza di
violazioni. In un caso l'inchiesta che prospetta un'ipotesi di falso, è già
stata chiusa con la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini
preliminari. Ma nella stessa situazione del cacciatore indagato per falso si
troverebbe una ventina di soci di riserve.